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Vendola si candida alle primarie? L’indecisione costa cara

E’ un po’ il tormentone del momento nel centro-sinistra: ma Nichi Vendola si candida alle primarie?

 
Dopo aver urlato per mesi e mesi che le primarie erano una necessità, la sua candidatura una certezza matematica, dopo l’annuncio dato il primo agosto scorso, il poeta sinistrorso tituba, cincischia, rimane nel guado.
 
I più dicono che la preoccupazione di sottrarre voti a Bersani, aumentando le possibilità di vittoria di Renzi, siano il motivo principale dell’indecisione. Ma è legittimo anche il dubbio che, per gli esponenti della sinistra massimalista, passare dalle parole ai fatti rimanga uno scoglio insuperabile. Ricordate l’imitazione di Bertinotti da parte di Corrado Guzzanti? “E’ tutto un grosso scherzo!”, “la sinistra deve restare all’opposizione”.
 
Interessante quel che oggi scrive sul Foglio Claudio Cerasa (@claudiocerasa), qui solo dei passaggi:
 
“…oggi è evidente che (di fronte alla prospettiva di uno scenario in cui dovrà agire più che reagire, in cui dovrà fare più che disfare e in cui, tra l’altro, lo slot “politico giovane e moderno” è occupato sempre di più da un altro competitor senza orecchino ma con quasi vent’anni di meno) il leader-profeta si percepisca sempre di più come una magnifica stella cometa ancora luccicante, sì, ma destinata comunque a tramontare. Questo non significa che Vendola, con il suo emozionante modello di poetica politica, non sia in grado, una volta sciolta la riserva, di impensierire il segretario del Pd e magari sottrargli voti che potrebbero risultare decisivi nei conteggi finali delle primarie. […] Ma finché il governatore rimarrà incatenato nella sua poetica del vittimismo, […] Nichi potrà continuare a deliziarci con le sue straordinarie perle di saggezza ma non potrà non far scattare nella testa dei suoi ammiratori (e non solo in loro) una domanda elementare: Nichi, scusa, ma che stai a fa’?“.
 
Buon divertimento!

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